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LA PROVINCIA DI FOGGIA
stemma della provincia di FoggiaLa sua storia antica e moderna ha lasciato le maggiori presenze in Via Arpi nel centro storico, con gli ipogei urbani.

Le origini di un insediamento umano nella zona si hanno già dal Neolitico, cioè intorno al VI millennio a.C. La prassi dell'agricoltura era abituale tra gli abitanti della zona, favoriti anche dalla fertilità del tavoliere e dalla sua conformazione completamente pianeggiante. La prova di questi insediamenti si possono trovare in località Passo di Corvo, attualmente sede di un attrezzato parco archeologico o negli scavi effettuati all'interno della villa comunale. Il più importante di questi insediamenti è da ricercarsi però nel centro storico della città, in un sito archeologico noto come Arpi.

Foggia come insediamento urbano nasce dopo l'anno 1000, a seguito della conquista Normanna. La genesi della città è indissolubilmente legata al ritrovamento da parte di alcuni pastori di una tavola riportante l'effigie della Madonna, sulla quale ardevano tre fiammelle (diventate poi simbolo della città), esse erano indicate da un bue genuflesso.

La zona, tuttavia, era paludosa e malarica e si dovette aspettare fino al XI e XII secolo, sotto la dominazione normanna, per vedere dei miglioramenti nella zona sotto questo punto di vista. Roberto il Guiscardo, infatti, fece bonificare un'ampia zona acquitrinosa, dando alla città un impulso economico e civile che crebbe ulteriormente nel periodo di Guglielmo il Buono, il quale tra il 1172 e il 1179 fece costruire la Cattedrale (in stile romanico) ed ampliò il centro abitato.

Un importante monarca nella storia della città fu Federico II, che per il suo amore per la zona fu chiamato Puer Apuliae. Nella città fece erigere nel 1223 un palazzo in cui spesso soggiornò. Il Palatium, edificato da Bartolomeo da Foggia, si estendeva su un'ampia area, dove ora è situata via Arpi, ed era ricco di giardini, fontane, sculture e ampi saloni interni rivestiti di marmi. In questo palazzo tenne la corte e fece istituire uno studio nel quale insegnò anche Michele Scoto, confermando ulteriormente l'importanza che la città rivestiva nell'amministrazione della zona. Del palazzo, purtroppo, resta solamente il pozzo e l'ingresso, ormai murato e inglobato nel palazzo del museo. Il portale, alto 7,40 metri e largo 3,20, reca l'iscrizione: Hoc fieri iussit Federicus Cesar ut urbs sit Fogia regalis sede inclita imperialis. Federico II considerava la provincia di Foggia un luogo ideale per la caccia e perciò costruì un altro palazzo, San Lorenzo in Carmignano, in località Pantano, dove Roberto il Guiscardo aveva costruito la chiesa di San Lorenzo in Carmignano. Il luogo ora è un rilevante sito archeologico situato a pochi chilometri da Foggia nei pressi del Santuario dell’Incoronata.

L'attuale capoluogo dauno può vantare un capitolo molto importante nella sua storia: la transumanza. Nel 1447 gli Aragonesi tentarono di sfruttare la centralità di Foggia in questo passaggio imponendo il pagamento di una tassa a tutti i pastori tramite la dogana delle pecore. Il simbolo della transumanza e della relativa tassazione è Palazzo Dogana, un edificio costruito nel XVII secolo, sede della dogana. Questo evento fece arricchire notevolmente le casse regie ma impoverì gli agricoltori del Tavoliere, che progressivamente divenne paludoso.

Nel 1456 si hanno le prime notizie di un terremoto che devastò l'intero territorio. Questo provocò notevoli danni all'interno della città come nel territorio circostante. Altri due si verificarono nel 1534 e nel 1627.

Nel cinquecento la città divenne parte attiva nella guerra franco-spagnola: schieratasi con questi ultimi, subì nel marzo del 1528 un saccheggiamento da parte delle truppe francesi che ridusse la popolazione ad un migliaio di cittadini.

Sulla scia dei moti innescati da Masaniello a Napoli, la città tra il 1647 ed il 1648 vide la nascita di numerose sollevazioni popolari che ben presto presero la connotazione di una vera e propria guerra civile.

Nove anni più tardi la città fu messa in ginocchio da una rovinosa pestilenza che stava mietendo vittime in tutta la penisola.

Un ulteriore terremoto colpì la città il 20 marzo 1731, che distrusse un terzo delle abitazioni. Ma la città reagì e si riprese subito: nacquero nuovi quartieri, si rafforzò il mercato cerealicolo e, sotto i Borboni, ci fu un notevole momento di fioritura culturale. Questi ultimi diedero un importante impulso allo sviluppo agricolo della zona, ed evidenziarono la necessità di una riforma del sistema nel territorio di Capitanata.

Nell'ottocento, divenuta capoluogo di provincia nel 1806, la città si sviluppò verso la stazione ferroviaria e fu arricchita da importanti monumenti pubblici. Anche dal punto di vista politico la città fu molto attiva in questo periodo: essa ospitò le carbonare della provincia e prese parte ai moti del 1848 e del 1860.

Con l'unità d'Italia nel 1861, ma soprattutto con l'abolizione della dogana avvenuta 4 anni dopo, la città si riprese le terre finalmente sottratte alla pastorizia dando un nuovo sviluppo all'agricoltura della zona. Cessò così quello che già l'illuminista di origini foggiane Ferdinando Galiani aveva definito un'ottusa forma di industria campestre. In questo periodo la città divenne un importante nodo ferroviario e stradale, fondamentale per il collegamento dell'Italia centro-settentrionale con il meridione, grazie alla costruzioni di grandi opere infrastrutturali.

Un avvenimento che riveste una notevole importanza nella storia della città è la costruzione dell'Acquedotto pugliese nel 1924. La perenne mancanza di risorse idriche, soprattutto nelle stagioni estive, era infatti un notevole problema per la cittadinanza e per l'agricoltura locale. La città il 21 marzo di quell'anno salutò festosa l'arrivo in città dell'acqua, resa visibile dalla fontana (che doveva essere provvisoria) che decora ancora oggi la Piazza Cavour.

L'importanza strategica di collegamento tra il nord e il sud della penisola, se dapprima era stato un motivo di sviluppo della città, divenne in seguito la causa della distruzione di buona parte della stessa. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, fu nel mirino dei bombardamenti dell'aviazione alleata, che rasero al suolo buona parte delle abitazioni della città. Bisogna ricordare i bombardamenti del 22 luglio e del 19 agosto 1943, di certo i più violenti che colpirono la città.

Dopo l'occupazione anglo-americana, il 1 ottobre, Foggia divenne il caposaldo dell'offensiva alleata nell'Adriatico e nei Balcani. L'8 luglio 1959 la città è stata insignita della medaglia d'oro al valor civile per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale e il 2 maggio 2006 della Medaglia d'oro al valor militare.

La città è stata poi ricostruita sulle rovine del centro antico e della struttura urbana ottocentesca. In seguito alle bonifiche nel Tavoliere la città ha visto accrescere la sua importanza economica e il suo sviluppo urbanistico e demografico.



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